Il valore della specializzazione forense: una compiuta o “solo” maggiore consapevolezza?

FMS | 03 giugno 2021
Il valore della specializzazione forense: una compiuta o “solo” maggiore consapevolezza?

Il tanto atteso regolamento sulle specializzazioni forensi dà inizio ad una nuova stagione per l’avvocato specialista provvedendo a riconoscere definitivamente il conseguimento del titolo in una vasta categoria di settori.

Per ogni fine c’è sempre un nuovo inizio ed il suo raggiungimento non può dirsi facile. Il definitivo riconoscimento della specializzazione forense nell’ordinamento italiano ha senz’altro avuto un lungo e tormentato cammino segnato soprattutto dalla fervida ed illusoria convinzione (tutt’oggi difficile da lasciar morire) che l’avvocato fosse un professionista “generalista” e come tale, dovesse avere conoscenza di tutte le materie caratterizzanti il diritto.

Tale utopica convinzione è stata, tuttavia, progressivamente stralciata dall’incessante evoluzione della società, che ha dato luogo ad una moltitudine di nuove necessità e bisogni, fermentata, al contempo, dall’eco delle realtà straniere certamente orientate in un’ottica completamente differente da quella che per molto tempo ha guidato la realtà italiana. Basti pensare che, in Francia, gli studenti del terzo anno di legge hanno già la possibilità di individuare il percorso di studio che sarà oggetto di futura specializzazione.\ Il tardivo adeguamento dell’ordinamento italiano è innegabilmente frutto di un’altrettanta tardiva, o forse ignorata, consapevolezza circa l’importanza che riveste il conseguimento di una specializzazione forense, consapevolezza, tuttavia, già interiorizzata e maturata nella prassi legale, costituendo, ormai da tempo, ultimo traguardo per la maggior parte dei professionisti che operano nel settore.

Da incommensurabile fonte di fiducia per il cliente a comprovata qualifica di competenze legali, la specializzazione offre una vasta gamma di vantaggi che si ripercuotono sul rapporto cliente – avvocato specialista. Ed è, in particolare, il risultato di tale rapporto a contraddistinguerlo, al di là del sicuro affidamento che il cliente sente di poter riporre nell’avvocato specialista e dei suoi conseguenti effetti, inerenti ad un maggior incentivo all’approfondimento e alla dedizione di un determinato settore. La prontezza e la migliore precisione delle risposte legali che solo l’avvocato specialista ha possibilità di dare alle questioni sottopostegli, volge a rendere maggiormente satisfattiva l’opera professionale attesa dal cliente, con maggiore probabilità di rendere proficuo e duraturo siffatto rapporto.

Dal cliente, all’avvocato, il beneficio circa il riconoscimento di una specializzazione ha inevitabilmente un risvolto sulla società, arricchendola di professionisti competenti e capaci di dare precisa ed esaustiva soluzione alla moltitudine di problematiche che affliggono i singoli settori del diritto.

A questo punto, una domanda sorge nell’immediato: la presa di coscienza, da parte dell’ordinamento italiano, circa l’importanza che riveste la specializzazione forense può dirsi compiuta? E’ difficile lasciarsi il passato alle spalle, specie se quel passato risulta contraddistinto da una consolidata prassi che affonda le proprie radici nell’origine stessa della carriera legale, in particolare nella cultura didattica che già ai tempi dell’università, viene implementata ai futuri giuristi.

Una cosa è certa: il notevole ampliamento dei settori di specializzazione e l’ulteriore indicazione dei cd. “indirizzi di specializzazione” nell’ambito dei tre tradizionali pilastri dell’attività forense (diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo) costituiscono senz’altro indice di tale presa di coscienza. Il riconoscimento di rilevanza autonoma a settori, quali, il diritto dello sport, della concorrenza o ancora dell’informazione e della comunicazione digitale è segno di maggiore sensibilità verso il mutamento della richiesta di mercato e dunque, della progressiva importanza che alcuni settori legali hanno assunto nell’ambito della società.

Tuttavia, il mancato riconoscimento di dignità autonoma a settori, quali ad esempio il diritto dell’impresa, potrebbe costituire, invece, indice rivelatore di una non ancora compiuta consapevolezza dell’importanza che riveste una specializzazione legale. Se, come affermato inizialmente, il riconoscimento della specializzazione forense e conseguentemente, l’ampliamento dei settori trova una sua giustificazione nell’incessante evoluzione della società, appare paradossale il mancato riconoscimento di dignità autonoma a settori che di tale evoluzione sono, senza ombra di dubbio, i protagonisti. E’ difatti innegabile che nell’ambito del diritto d’impresa, la figura del giurista sia da tempo divenuta centrale punto di riferimento per le aziende, costituendo, al contempo, fonte sicura di informazioni legali di cui la realtà aziendale ha costantemente bisogno. Pertanto, la concreta possibilità di una sua futura inclusione nell’elenco, non troverebbe ragioni contrarie, essendo perfettamente in linea con quelle che sono state le ragioni che hanno animato l’inclusione delle già esistenti discipline e che, seppur tardivamente, si rende necessaria. Può, dunque, osservarsi che il cammino verso il raggiungimento di una compiuta consapevolezza non può dirsi ancora terminato e nonostante il traguardo sia ancora distante, la strada, oramai, si presenta tutta in discesa.

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